Stamattina con la terza commissione siamo andati a fare un sopralluogo alla discarica di Pompiod.
I dubbi che avevo prima del sopralluogo sono rimasti tali:
La discarica è a norma?
Ha superato i collaudi?
Il materiale conferito è a norma o è pericoloso?
Perché c’è contrarietà nel voler fare un carotaggio per analizzare quanto già conferito?
Poi alla fine penso, mettiamo che sia stato fatto tutto a opera d’arte, discarica e materiale sono a norma e si seguano tutte le procedure nel rispetto delle norme con eccesso di zelo (tutto ancora da dimostrare), ma i valdostani la vogliono questa discarica?
Gli abitanti di Pompiod vogliono questa discarica affianco alle loro case?
Attualmente sono arrivati a conferire materiale più di 500 camion da diverse regioni d’Italia, e si perché il materiale conferito non è il nostro ma proviene da altre regioni che, ovviamente, non lo vogliono e lo mandano da noi percorrendo mezzo Paese, 500 camion hanno riempito circa il 4% della cava ed è volontà del gestore riempirla interamente.
Ciò significa che la nostra bella regione che promuove tutte le iniziative per la mobilità sostenibile e si è posta l’obiettivo di diventare 100% carbon e fossil fuel free, permetterà che da qui al 2020 (prorogabile) arrivino a confluire materiale di scarto, proveniente da altre regioni, altri 48 mila camion, con quel che ne comporta in termini di traffico sulle nostre strade e di impatto ambientale.
Ora la domanda principale sorge spontanea:
Perché il Governo regionale e il Comune su cui giace la discarica permettono tutto questo?
Quale beneficio ne trarranno i valdostani, gli abitanti di Pompiod, l’amministrazione regionale e quella comunale?
L’unica cosa certa, al momento, è che andremo a fondo sulla questione.
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